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7. Gestione degli allegati

Tra i parametri o i valori di ritorno di una interfaccia di servizio può esserci la presenza di allegati, dove per allegato si intende un contenuto binario, o la cui struttura comunque non è definita direttamente dall’interfaccia di servizio (e.g., un file XML all’interno di un messaggio di SOAP in cui lo schema che definisce il messaggio SOAP non specifica anche la struttura dell’XML allegato). In generale, un allegato può essere passato o ricevuto nelle seguenti forme:

  • Codificato in modo da essere rappresentabile con un set predefinito di caratteri. Il caso più comune è quello della codifica Base64.
  • Come URL ad una risorsa esterna o in ogni caso come endpoint di accesso ad una risorsa.
  • Nel suo formato binario originale.

Nei primi due casi, l’allegato fa parte del contenuto XML o JSON del messaggio, mentre nell’ultimo caso si ricorre a risposte di tipo multipart.

Ognuna di queste modalità presenta vantaggi e svantaggi. L’utilizzo di codifiche come Base64 oppure di URL ha il vantaggio di potere inserire un allegato all’interno del contenuto principale del messaggio. Si noti come anche nel caso di XML l’utilizzo di formati binari all’interno dei campi CDATA sia sconsigliato poiché esiste il rischio che il contenuto binario possa talvolta chiudere il campo CDATA stesso. D’altro canto, l’utilizzo di codifiche comporta un incremento nella banda richiesta poiché l’occupazione dei dati non è, in generale, ottimale. L’utilizzo di URL comporta invece un potenziale rischio potenziale poiché la risorsa collegata può essere successivamente modificata o rimossa.

In ambito SOAP, la prima proposta di standard per l’invio di allegati binari è rappresentato da SWA - SOAP with Attachments, a cui il W3C ha però preferito come standard MTOM - Message Transmission Optimization Mechanism, che ha il vantaggio di estendere agli allegati i meccanismi di sicurezza quali WS-Encryption e WS-Signature. MTOM è solitamente utilizzato insieme a XOP - XML-binary Optimized Packaging quale meccanismo per fare riferimento agli allegati all’interno del messaggio Multipart/Related. L’utilizzo di MTOM con XOP è supportato da tutti i maggiori framework per lo sviluppo di interfacce di servizio SOAP, ma meccanismi similari, sempre basati su XOP, sono supportati anche dai maggiori framework per lo sviluppo di interfacce di servizio REST.

L’utilizzo di un approccio o di un altro dipende fortemente dallo scenario applicativo. Possono essere utilizzate seguenti regole:

  • L’invio di allegati binari corrispondenti a file fa preferire solitamente l’invio di dati in formato binario, quindi mediante MTOM/XOP.
  • L’utilizzo di Base64 è consigliato per l’invio di allegati di dimensioni ridotte quali ad esempio firme digitali o codici di controllo.
  • L’utilizzo di URL può essere considerato nel caso in cui gli allegati siano di dimensioni tali da rendere il trasferimento via rete oneroso, a patto che si possa assicurare la persistenza della risorsa (in termini temporali) e che questa non venga modificata (a tal fine è possibile utilizzare tecniche ad esempio di hashing). Quest’ultimo caso richiede quindi solitamente trust tra fruitore ed erogatore.