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Documenti pubblici, digitali.

4.1. Raccomandazioni globali

4.1.1. [RAC_GEN_001] Descrizione delle API

Le API DEVONO essere rappresentate mediante un Interface Description Language standard (IDL). Nello specifico:

  • per REST, OpenAPI 3.0 e successive;
  • per SOAP, WSDL 1.1 e successive.

4.1.2. [RAC_GEN_002] Endpoint delle API

Il numero di versione NON DEVE essere presente all’interno del nome della API.

Si DOVREBBE indicare il numero di versione e la tecnologia nell’endpoint delle API.

Esempio:

https://<dominioOrganizzativo>/[rest|soap]/<DominioApplicativo>/v<major>[.<minor>[.<patch>]]/<NomeAPI>

dove:

  • <dominioOrganizzativo> indica l’organizzazione che espone il servizio;
  • [rest|soap] indica la tecnologia della API;
  • <DominioApplicativo> indica il settore all’interno dell’organizzazione;
  • v<major>[.<minor>[.<patch>]] indica il numero di versione in coerenza con Semantic Versioning 2.0.0 [1];
  • <NomeAPI> è il nome della specifica API.

Il documento di specifica dell’API DEVE indicare la versione, includendo <major>.<minor>.<patch>.

Listato 4.1 Un esempio di versioning in formato OAS3
openapi: 3.0.3
info:
  version: 1.3.4
...

4.1.3. [RAC_GEN_003] Codifica di default

Si DOVREBBE utilizzare UTF-8 come codifica di default per i dati.

4.1.4. [RAC_GEN_004] Non passare credenziali o dati riservati nell’URL

Eventuali dati riservati o credenziali e token di autenticazione NON DEVONO essere passati nei query parameters o comunque nell’URL.

[1]Cfr. https://semver.org/