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4. Principi generali

4.1. Interazione bloccante e non bloccante

Nell’interazione bloccante un fruitore effettua una chiamata al servente ed attende una risposta prima di continuare l’esecuzione. La chiamata codifica in modo opportuno la richiesta di servizio, anche attraverso il passaggio di dati (sia in input alla chiamata che in output nella risposta).

Nell’interazione non bloccante, invece, il fruitore invia un messaggio, ma non si blocca in attesa di alcuna risposta (se non una notifica di presa in carico). Il messaggio contiene in modo opportuno la richiesta ed eventuali dati di input. Talvolta il messaggio, proprio ad indicare il fatto che codifica la richiesta e le informazioni necessarie a soddisfarla, viene indicato come documento. La risposta da parte del servente, nei casi in cui ci sia, può apparire significativamente più tardi, ove «significativamente» va interpretato rispetto al tempo di computazione proprio dell’interazione. Anche la risposta del servente viene inviata tramite un messaggio.

Con abuso di nomenclatura, la comunicazione bloccante talvolta viene detta sincrona, ad indicare che client e servente si sono sincronizzati (attesa di uno da parte dell’altro); quella non bloccante viene detta asincrona, proprio a significare l’asincronicità che vi è tra l’invio di un messaggio e la risposta al messaggio stesso.

Alonso, G., Casati, F., Kuno, H., Machiraju, V. (2004). Web Services. Concepts, Architectures and Applications. Springer

4.2. Remote Procedure Call

Una Remote Procedure Call (chiamata a procedura remota, RPC) consiste nell’attivazione, da parte di un programma, di una procedura o subroutine attivata su un elaboratore potenzialmente diverso da quello sul quale il programma viene eseguito. Quindi l’RPC consente a un programma di eseguire subroutine «a distanza» su elaboratori remoti, accessibili attraverso una rete. Essenziale al concetto di RPC è l’idea di trasparenza: la chiamata di procedura remota deve essere infatti eseguita in modo il più possibile analogo a quello della chiamata di procedura locale; i dettagli della comunicazione su rete devono essere «nascosti» (resi trasparenti) all’utilizzatore del meccanismo. I problemi di comunicazione possono essere gestiti anch’essi in modo trasparente, oppure generare errori o eccezioni. Se il linguaggio è orientato agli oggetti, l’invocazione della procedura remote è in realtà l’invocazione di un metodo su un oggetto remoto, e si parla di Remote Method Invocation - RMI.

RPC/RMI è il meccanismo base con cui realizzare una interazione bloccante.

4.3. Idempotenza

Il concetto di idempotenza in matematica è una proprietà delle funzioni per la quale applicando molteplici volte una funzione data, il risultato ottenuto è uguale a quello derivante dall’applicazione della funzione un’unica volta (es. gli operatori di intersezione o unione). Applicato alle interfacce di servizio, questo concetto indica il fatto che una operazione, se eseguita più volte non comporta un risultato diverso sul sistema erogatore. Il caso classico è quello in cui si ha una operazione di creazione. Nel caso di errore di rete, l’operazione potrebbe essere eseguita senza che il fruitore riceva un messaggio di risposta. In questo caso il fruitore può ritentare la stessa operazione, ma il risultato in questo caso non deve essere la creazione di una seconda risorsa. L’erogatore dell’interfaccia di servizio deve invece riconoscere la duplicazione della richiesta ed evitare comportamenti indesiderati. Questo comportamento è solitamente ottenuto tramite l’utilizzo di CorrelationID oppure tramite il confronto dati basato su dati che fungono da chiave.